Bollettino
Bollettino UISG
Con il BOLLETTINO UISG vogliamo offrire alle Superiore Generali e a tutti i nostri iscritti alcune riflessioni sulla vita religiosa basate sulla Sacra Scrittura, la teologia e la spiritualità, con l’intento di favorire una migliore conoscenza della vita consacrata e del suo sviluppo nel mondo.
Lo pubblichiamo tre volte l’anno in forma digitale ed è disponibile in sette lingue: francese, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, tedesco.
Il Bollettino è riservato unicamente agli abbonati e viene pubblicato nell'Area Riservata del sito UISG:
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Il Bollettino sarà disponibile per i membri e gli abbonati in tutte le lingue in cui è pubblicato.
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Costo per l’abbonamento annuale
50 U$ or 45 Euro
Per informazioni contattare:
Antonietta Rauti – Responsabile Bollettino UISG
Piazza di Ponte Sant’Angelo, 28 – 00186 Roma – Italia
bollettino@uisg.org – + 39 06 684002 32
Bolletino UISG 185: Accogliere e trasformare i conflitti per crescere nella sinodalità
Il Sinodo sulla sinodalità (2021-2024) ha messo in atto un processo sinodale che ha l’audace obiettivo di offrire un’opportunità a tutto il popolo di Dio di discernere insieme quali passi fare per essere una Chiesa davvero sinodale e missionaria, nelle tre dimensioni della Comunione, della Partecipazione e della Missione.
La sfida è quella di creare una Chiesa di comunione, aperta a tutti, senza verticismi e clericalismi. Tutti, laici e consacrati, siamo chiamati a contribuire alla realizzazione di questo sogno, pur conoscendo le inevitabili tensioni che interessano ogni realtà umana.
Per crescere nella sinodalità e nel vero ascolto reciproco, dove la voce di tutti è accolta e ascoltata, dobbiamo mettere in conto queste tensioni e imparare ad affrontare i conflitti. Non per rimanervi intrappolati, ma per trasformarli in qualcosa di “costruttivo e trasformativo”.
Come dice Papa Francesco: «Il conflitto non può essere ignorato o dissimulato. Dev’essere accettato. Ma se rimaniamo intrappolati in esso, perdiamo la prospettiva, gli orizzonti si limitano e la realtà stessa resta frammentata. Quando ci fermiamo nella congiuntura conflittuale, perdiamo il senso dell’unità profonda della realtà. Di fronte al conflitto, alcuni semplicemente lo guardano e vanno avanti come se nulla fosse, se ne lavano le mani per poter continuare con la loro vita. Altri entrano nel conflitto in modo tale che ne rimangono prigionieri, perdono l’orizzonte, proiettano sulle istituzioni le proprie confusioni e insoddisfazioni e così l’unità diventa impossibile. Vi è però un terzo modo, il più adeguato, di porsi di fronte al conflitto. È accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo. “Beati gli operatori di pace” (Mt 5,9)». (Papa Francesco, Evangelii gaudium, 226-227)
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