04/02/2024
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Dove c’è bisogno di speranza
Dove c’è bisogno di speranza
Intervista a Sr. Donatella Zoia, Superiora Generale, Suore del Preziosissimo Sangue di Monza, durante l'incontro congiunto UISG-USG (22-24 novembre 2023).
L’attesa per il nostro Sinodo era proprio questa: che la Chiesa potesse vivere fino in fondo la teologia del Consiglio Vaticano II; Chiesa popolo di Dio, Chiesa in cammino, Chiesa che recupera la dignità di ciascuna persona, di ciascun uomo dentro il battesimo, una Chiesa che si apre a tutti.
Questo credo sia importante anche per la vita consacrata che, per me, vive questi due aspetti che vengono dal Sinodo: la sinodalità che ci aiuta a vivere in comunione e a vivere la partecipazione all’interno delle singole congregazioni ma anche con tutte le congregazioni e l’interculturalità perché questo significa essere insieme nell’accoglienza della diversità che è proprio ciò che lo Spirito oggi vuole da noi.
Io penso che uno dei segni di speranza, nella società, è proprio questo desiderio, questo anelito di pace. Questo accade nel volontariato, dove le persone si mettono a disposizione di chi è più povero, in tutto questo movimento di aiuto e carità, in tutte queste associazioni, questo è senz’altro speranza.
Mettersi insieme è già un segno di speranza, è già un segno di profezia.
Dove c’è bisogno di speranza? Innanzitutto penso, in questo momento, ai giovani; c’è bisogno di speranza nel mondo giovanile, c’è bisogno di speranza nella famiglia, perché ritorni ad essere tale e c’è bisogno di speranza in alcuni luoghi dove la guerra è padrona e di cui nessuno parla.
In questo momento penso al Myanmar, penso ad Haiti; adesso abbiamo sotto gli occhi la guerra dell’Ucraina e di Israele ma, in questi Paesi noi siamo presenti, come goccia, come lievito, come un piccolo seme. Ma lì c’è bisogno di portare speranza. Io credo che noi siamo chiamati a portare questa speranza, specialmente laddove ci sono queste guerre dimenticate. Mettersi insieme è già un segno di speranza, è già un segno di profezia. E soprattutto ci dà la possibilità di vivere quello che Papa Francesco sempre ripete, e mi piace molto questa espressione: “il futuro non solo si vive, si costruisce insieme” e questo momento di comunione tra USG e UISG, è davvero la possibilità concreta di costruire un futuro, un futuro dove collaborazione e mettere insieme le nostre risorse e le nostre diverse capacità e il nostro modo di guardare le persone e la realtà, certamente porterà frutti molto copiosi.
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