08/07/2024

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Bollettino UISG 184/2024

Bollettino UISG 184/2024

 

Percorsi di trasformazione nella vita consacrata femminile

 

L’8 dicembre 1965, ultimo giorno del Concilio Vaticano II, i Padri conciliari firmarono il decreto che approvava la creazione dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG). Sono quindi circa sessant’anni che la UISG unisce nel dialogo e nella solidarietà le congregazioni femminili di diritto diocesano e pontificio di tutto il mondo. Questo la rende una testimone privilegiata dell’evoluzione della vita consacrata femminile lungo il corso di questi anni.

 

Il Concilio ha segnato una svolta decisiva tra l’idea della vita consacrata intesa come cammino di perfezione improntato all’individualismo e l’affermazione di una vita consacrata intesa come “capitale spirituale per tutto il corpo di Cristo” (cfr LG 43). Partecipando alla missione evangelizzatrice della Chiesa le consacrate sono chiamate a vivere in stretto contatto con il Popolo di Dio, rispondendo ai bisogni dell’umanità con la loro testimonianza evangelica, il loro carisma, la loro vocazione all’amore, alla fecondità, all’unità, alla sororità…

 

Tutto questo ha comportato i mutamenti profondi che la vita consacrata femminile ha sperimentato nel corso degli ultimi anni. Le religiose hanno maturato nuovi modi di essere nella missione e nel ministero, tracciando nuovi cammini per individuare e raggiungere tutti i destinatari privilegiati dell’Amore Crocifisso e Risorto: i poveri, i migranti, le donne, le vittime di abusi, i bambini, gli anziani, i sofferenti…

 

Dal monastero alle marginalità della missione. Religiose in una Chiesa in uscita

Sr. Patricia Murray, IBVM

Papa Francesco ci sfida a spogliarci del clericalismo e dell’elitarismo e a ritornare alla semplicità del Vangelo. Ciò richiede un cambiamento culturale durante questo cambiamento di epoca. Egli invita costantemente la Chiesa a essere meno autoreferenziale, a guardare più verso l’esterno, incoraggiando uomini e donne, laici, religiosi e chierici a camminare insieme e ad affrontare le ambiguità e le complessità della vita. Come possiamo rispondere oggi alla sfida di essere una Chiesa ai margini? Dove sono le nuove ‘periferie’ e i nuovi ‘orizzonti’ che hanno bisogno di vicinanza e prossimità? Forse il percorso della vita consacrata femminile a partire dal Concilio Vaticano II e i cammini emergenti possono offrire alla Chiesa una mappa per la via da seguire? Questo richiede un’attenzione costante ai segni dei tempi, un ascolto profondo della realtà della vita delle persone, una contemplazione orante e un discernimento che sappiano percepire l’invito dello Spirito.

 

Abuso spirituale nella Vita Consacrata

Anne Kurz, FMVD

La caratteristica più importante dell’abuso spirituale è la violazione dei confini. L’abuso viola l’intimità di una persona. Quest’ultima perde lo spazio protetto che appartiene alla sua dignità e che merita il massimo rispetto. Si tratta, in breve, dello “spazio” dove si svolgono gli aspetti più intimi e profondi della vita spirituale. Per questo si parla anche di “abuso di coscienza”. Come persone di Vita Consacrata, dobbiamo riconoscere che è qui che il luogo della vocazione divina viene colpito nel profondo. Qui le persone sono strutturalmente costrette a dubitare della loro percezione di Dio e sono portate a diffidare delle proprie esperienze, desideri e preghiere. Devono invece seguire ciò che gli altri dicono loro su “Dio e la sua volontà”. Questo genera alienazione e distruzione spirituale e umana.

 

Non più invisibili

Sr. Jean Quinn, DW

Le Religiose Cattoliche operano in modo significativo in alcuni dei punti caldi del mondo in cui viene perpetrata la violenza di genere, in particolare in America Latina. Ma con l’aumento dei tassi di violenza di genere in tutto il mondo, è fondamentale che noi religiose ampliamo la nostra presenza con organizzazioni e iniziative laiche. La Dottrina Sociale della Chiesa afferma che la solidarietà “non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti” (“Sollicitudo Rei Socialis”) (“La sollecitudine sociale della Chiesa,” n.38, 30 Dicembre 1987).

 

“Esci dalla tua terra…”

Sr. Antonietta Papa, FMM

La condizione di migrante accomuna un gran numero di persone da Abramo ad oggi: vi sono persone che emigrano perché obbligati dalle situazioni socio-politiche-economiche, religiose e dai cambiamenti climatici, vi sono i migranti per scelta, per migliorare la loro vita, migranti anche bambini, soli, non accompagnati, inviati per ricongiungersi a parenti in Europa, tutti chiamati a confrontarsi con mondi diversi rispetto ai loro, con tutte le difficoltà che questo comporta. So bene che non tutti troveranno qui quello che sperano, e conosco le contraddizioni e le complessità che dovranno affrontare. Alcuni non riusciranno ad integrarsi, altri commetteranno reati, ma tutti, dopo aver rischiato la vita in svariati modi, sperano in una vita migliore e noi vogliamo che la abbiano davvero. Non è pietismo, è credere nell’umanità, e noi vogliamo crederci.  Per questo siamo qui e restiamo qui. Con il nostro piccolissimo contributo, cerchiamo di fare la differenza e ci auguriamo che ognuno nella propria realtà e con le proprie risorse, questa differenza la faccia insieme a noi.

 

L’urgente o l’essenziale?

Sr. Marie Laetitia Youchtchenko, OP

Sì, la missione è urgente, ma la nostra responsabilità nei confronti delle nostre sorelle “straniere” è fondamentale! Diamo loro l’opportunità di una formazione approfondita, diamo loro i mezzi per una vita religiosa soddisfacente. Ciò richiede tempo dedicato allo studio, sonno sufficiente per permettere al cervello di assimilare le nuove conoscenze, accompagnamento personalizzato e attento... il tutto in un periodo che non può essere limitato a pochi mesi. Più in generale, vale la pena riflettere sul tempo e lo spazio che dedichiamo allo studio della lingua nella formazione permanente della nostra congregazione.

 

In memoria del Cardinal Eduardo F. Pironio, nuovo Beato

Cardinale Aquilino Bocos Merino, CMF

La sinodalità era nella sua mente, nel suo cuore, nella sua parola, nei suoi piedi e nelle sue mani. E forse questo è stato il suo miglior contributo alla Vita Consacrata, che ha tanto amato e per la quale ha offerto la sua vita: l’averla aperta, dalla Presidenza del Consiglio dei Laici, alla correlazione e alla collaborazione con le altre componenti della Chiesa: con la Sede Apostolica, i Vescovi, i sacerdoti e i laici. Come per istinto, cercava di creare armonia e di costruire insieme un mondo migliore. In breve, desiderava che la Chiesa fosse: Luce delle genti e Speranza dei popoli. Noi religiosi gli saremo sempre grati per tutto quello che ha fatto per la Vita Consacrata. Non dimenticheremo che durante il suo mandato di Prefetto della CIVCSVA ha pubblicato, tra gli altri, questi grandi documenti: Mutuae relationes, Religiosi e promozione umana e La dimensione contemplativa della vita religiosa.

 

Bollettino UISG 184/2024

14/07/2024

Michele Katherine Dvorak, PHJC

Thank you, leaders of UISG, for your continued leadership. Blessings!

13/07/2024

Marie Pépyne Claudia Matendakama (fscm)

Auguri 60 anni 😇 , gloire à Dieu et félicitations pour l’engagement de l’UISG, depuis ces années, encore pour toutes les formations et activités réalisées et en cours d’action UISG /TK, UISG/JPIC, UISG/communication, UISG/formation permanente, UISG /santé mobile… Mercis et reconnaissance pour la participation de tous et toutes dans la vie consacrée dans la synodalité. Hommage aux pionniers et à celles et ceux qui sont nommés au St siège et aux dicastères ❤️🙏 nos proximités priantes 😇

12/07/2024

Elizabeth Sullivan, ssj

Very informative and interesting.

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