In occasione della Giornata Mondiale della Vita Consacrata, che si celebra ogni anno il 2 febbraio, sr. Patricia Murray, IBVM, Segretaria Esecutiva della UISG e Sr. Mary John Kudiyiruppil, SSpS, Vice Segretaria Esecutiva della UISG, condividono le loro riflessioni sul significato della giornata, sull'impegno delle persone consacrate e sulla testimonianza che possono dare al mondo contemporaneo.

"Questa è la testimonianza che noi religiosi possiamo offrire al mondo, anche nei contesti più difficili: anche in età avanzata possiamo continuare a fare le piccole cose bene, nel migliore dei modi possibili, sapendo che porteranno dei frutti inaspettati.
Ciò che conta è la nostra presenza: esserci, farsi vedere, portare la luce della speranza. Questa è la mia preghiera per tutti noi in questa giornata della vita consacrata". - condivide sr. Pat Murray.

Suor Mary John Kudiyiruppil dice:
"La festa del 2 febbraio ha un significato particolare in quanto ricorda la presentazione di Gesù al tempio da parte di Maria e Giuseppe. La festa ci invita a dare tutto quello che valiamo per Dio e per il popolo di Dio, nel servizio di Dio [...].

Mi viene in mente un poeta, mistico e filosofo indiano di nome Rabindranath Tagore. In una delle sue poesie, usando l'immagine dell'orchestra, recita questa preghiera - dammi la forza di non perdere mai il tocco dell'uno nel gioco dei molti-. Viviamo in un mondo in cui molte cose giocano un ruolo, molte cose hanno un impatto su di noi. 

Ci sono molte melodie, molte distrazioni. La festa della consacrazione del 2 febbraio, e ogni giorno per le persone consacrate, è un invito a ricominciare, a tornare a quel sì iniziale, e a viverlo con gioia, con passione, con disponibilità, nel dono disinteressato. Questo è per me l'atto della Kenosi. Ed è anche una festa molto gioiosa. È una festa che ci ricorda l'impegno ed è un invito a rinnovare se abbiamo perso un po' del suo sigillo lungo il cammino. Vi auguro una festa molto felice e una profonda gioia e pace nella vostra vita consacrata".