11/04/2025

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Da Lampedusa a Bergamo: Un Viaggio di Solidarietà e Accoglienza per i Migranti

Da Lampedusa a Bergamo: Un Viaggio di Solidarietà e Accoglienza per i Migranti

 

 

Il 22 marzo 2025, suor Angela Cimino e suor Antonietta Papa hanno intrapreso un viaggio significativo da Lampedusa a Bergamo, come parte di un progetto di solidarietà e accoglienza per i migranti.

Questo viaggio nasce da un’iniziativa della commissione EcumMè, un gruppo di persone della Val Cavallina che nel 2024 ha deciso di donare delle panchine in legno al molo Favaloro di Lampedusa, un luogo simbolo dell’accoglienza ai migranti. Le panchine sono state decorate dai ragazzi delle parrocchie locali, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di accoglienza e offrire un segno tangibile di speranza.

 

Nel corso della settimana del loro viaggio, suor Angela e suor Antonietta hanno incontrato numerose comunità locali. In ogni incontro, hanno raccontato la loro esperienza a Lampedusa e condiviso il progetto delle panchine, un gesto di solidarietà che ha coinvolto diverse realtà e che ha suscitato un grande interesse. Giovani, famiglie, parrocchie, scuole e amministrazioni comunali hanno partecipato con entusiasmo, mostrando un forte impegno a favore dei migranti e delle tematiche legate all’integrazione.

 

Questi incontri sono stati l'occasione per sensibilizzare i partecipanti, in particolare i giovani, sul valore dell'accoglienza e sulla realtà dei migranti, spesso sconosciuta o fraintesa. I momenti di scambio e riflessione hanno permesso di approfondire temi come la migrazione, l'integrazione, il rispetto delle diversità e la solidarietà reciproca, facendo crescere la consapevolezza sulle sfide che i migranti devono affrontare ogni giorno.

 

 

Il viaggio si è concluso con un incontro istituzionale al Comune di Bergamo, dove si è discusso di come le istituzioni possano supportare l'accoglienza e l'integrazione dei migranti. La visita si è poi conclusa con una Via Crucis, che ha riflettuto sul tema della sofferenza e della speranza, in particolare in relazione alle dure esperienze di sfruttamento e violenza che molti migranti vivono durante il loro percorso.

 

Questa riflessione ha fatto emergere l’importanza di un impegno continuo, non solo a livello istituzionale, ma anche a livello personale e comunitario, per garantire che ogni migrante venga accolto con dignità e rispetto. La Via Crucis è diventata così un’occasione di preghiera e di impegno a favore di chi soffre, ma anche un forte messaggio di speranza, invitando tutti a non dimenticare chi è in difficoltà.

Questo viaggio non è stato solo un'occasione per raccontare storie di speranza, ma anche un momento di crescita per tutti coloro che vi hanno partecipato. Un messaggio di umanità, che ci invita a guardare oltre le barriere culturali e a costruire insieme un mondo più accogliente e solidale, dove ogni persona, indipendentemente dalla sua provenienza, possa sentirsi benvenuta.