09/06/2024

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Profondamente impegnati con Dio e con l'umanità

Profondamente impegnati con Dio e con l'umanità

 

Intervista a Fr.Miceal O’Neil, Priore Generale, Ordine Carmelitano, durante l' incontro congiunto UISG-USG (22-24 novembre 2023).

 

Ho sempre accolto con favore l'idea del Sinodo. La vedo come un'immagine forte della Chiesa Cattolica. Mi sembra ovvio che sia un'immagine molto forte nella mente di Papa Francesco e che sia così forte da fargli intendere che questo sia il modo di essere Chiesa.

In un certo senso è sempre stato importante, ma forse non l'abbiamo riconosciuto abbastanza o praticato abbastanza e così, ora, ci viene chiesto di riconoscere la sinodalità come il modo migliore di essere Chiesa.

 

Ho un'idea: essere profeti significa essere profondamente impegnati con Dio e profondamente impegnati con l'umanità ed è questo che concede ad un profeta, se così vogliamo dire, il diritto di parlare.

Se il profeta non è profondamente impegnato con Dio attraverso la preghiera, il discernimento, la penitenza, il silenzio e l'apertura, beh, questo potrebbe mettere in dubbio il valore delle sue parole.

La Chiesa cattolica, dà il meglio quando celebra la liturgia, quando lavora per i poveri, quando predica il Vangelo e quando è sinodale: quando ci sediamo insieme, riconosciamo i doni che Dio ha dato a tutti noi perchè li condividessimo e li usassimo nel lavoro per l'edificazione del Regno, l'edificazione dell'umanità.

Abbiamo un dono; ora siamo uomini e donne insieme e l'esercizio è lo stesso, le conversazioni sono le stesse, il discernimento penso sia lo stesso e questo è ciò che speravamo accadesse, che non ci rendessimo nemmeno conto della distinzione tra uomini e donne. Eppure, dobbiamo esserne consapevoli, perché in questo momento la situazione delle donne nella società e nella Chiesa è qualcosa che stiamo osservando molto da vicino.

Ci sono molte buone idee e c'è una vera e propria richiesta di riconoscere la nostra unicità, la nostra uguaglianza, il nostro valore come persone, uomini e donne, tutti creati ad immagine e somiglianza di Dio, tutti capaci di unirsi per costruire una società molto migliore, un mondo molto migliore e di essere in grado di abitare un mondo in cui c'è molto dibattito sull'umanità. Per noi, essere in grado di dare quella visione, quella comprensione della persona umana e della natura del mondo, è il nostro ruolo di profeti di speranza per il mondo di oggi.

 

Questa è la nostra grande speranza: che questo sia un grande segno di riconoscimento della nostra vocazione a seguire Gesù Cristo come persone consacrate - uomini e donne - e di farlo ora molto più insieme.